Patrick Bateman
giovedì 19 aprile 2012
American Psyco
Ecco
cos'era che potevo capire, ecco com'era che vivevo la mia vita, ecco
intorno a cosa mi muovevo, ecco come mi relazionavo al tangibile. Questa
era la geografia attorno la quale ruotava la mia vita: non mi era mai
venuto in mente, mai, che la gente fosse buona o che un uomo potesse
cambiare o che il mondo sarebbe potuto essere un posto migliore grazie
ad un sentimento o ad uno sguardo o a un gesto, o al fatto di accettare
l'amore o la gentilezza di un'altra persona. Niente era positivo,
l'espressione "generosità di spirito" non aveva senso, era un clichè,
uno scherzo di cattivo gusto. Il sesso è matematica. L'individualità non
esiste più. Che cosa significa l'intelligenza? Come definire la
ragione? Il desiderio non ha senso. Lìintelletto non è una medicina. La
giustizia è morta. Paura, recriminazioni, innocenza, simpatia, colpa,
perdita, fallimento, dolore, erano cose, emozioni, che nessuno sentiva
più sul serio. Il pensiero è inutile, il mondo è privo di significato.
Il male è l'unica cosa permanente. Dio non è vivo. L'amore non è degno
di fiducia. La superficie, la superficie, la superficie, ecco l'unica
cosa in cui qualcuno trovava un qualche significato... questa era la
civiltà dal mio punto di vista, colossale e frastagliata....